Questo mal di testa non è normale.
Se mi facesse male il cuore, mi preoccuperei meno.
Ché io il cuore lo uso proprio tanto.
Lo metto dappertutto, senza risparmiarlo mai.
Ma la testa.
Quella proprio no.
Potrei rivendermela come nuova.
La uso pochissimo, giusto in quelle occasioni in cui non posso fare a meno di interpellarla.
Per esempio…
No, dico…
Ecco.
Non me ne viene in mente nemmeno una.
Eppure mi fa male.
Eccome.
E non posso farci niente.
A che gioco giOKIamo, dico io?
Forse il dolore è solo il preludio della fine.
Se fossi fine, potrei dire “la fine della fine”.
Ma sono rozza, quindi dirò “la fine della rozza”.
Rozza di sera…
Che poi.
Chi avrà cura dei miei scritti quando me ne sarò andata?
Scritti.
Deliri, meglio.
Deliri di una povera pazza.
Ho già pronto l’epitaffio:
“Ci ha lasciato le penne. Ora non scriverà più.”
Beh, un pensiero lasciatelo almeno voi, quando verrete a trovarmi.
Non fiori, ma opere di penne.