E’ finito il 2015 (salvo complicazioni)

Di questo 2015 io

salvo le emozioni, quelle forti, che mi hanno scossa, nel bene e nel male;
salvo i sorrisi, quelli incontrati per caso, ma tanto tanto sentiti;
salvo le mani, piccole e grandi, che mi hanno accarezzata nei momenti di difficoltà;
salvo le mie paturnie, compagne di un viaggio iniziato anni fa;
salvo il mio piano, che con note dolcissime, a volte dolenti, mi ha saputo consolare;
salvo il mio libro sul comodino, porta d’accesso per un mondo parallelo;
salvo le lacrime, di gioia e di dolore, che come acqua hanno innaffiato il mio cuore;
salvo le fusa del gatto che già c’era e di quello che è arrivato qualche mese fa;
salvo il mio disordine, che mi ha fatto ritrovare quello che credevo perduto;
salvo le canzoni, quelle che mi hanno fatto ballare davanti allo specchio come una ragazzina;
salvo me, quella che ho odiato e poi amato e poi odiato di nuovo, in un loop senza fine.
Salvo complicazioni.
Le mie.

The Very Inspiring Blogger Award (dite a me? ma siete pazzi?)

Beh, davvero questa non me l’aspettavo.
Mi aspetto tante cose che non arrivano mai, ma in fondo le cose più belle sono sempre quelle che ti sorprendono, quando pensavi di non riuscire più a provare lo stupore di un bambino con un enorme scatola infiocchettata tra le mani e…
Sì, sì.
Mi sto dilungando (tanto per cambiare), ma tutto questo per ringraziare una persona speciale che ha nominato me (dico me!) tra tanti grandi bloggers.
Parlo di Lara (dice no), la più bella sfumatura di blu mai conosciuta. (http://laradiceno.wordpress.com/).

Le regole del premio sono

1. Ringraziare il/la blogger che vi ha nominato.
2. Elencare le regole e visualizzare il logo del premio.
3. Condividere 7 fatti su di voi.
4. Nominare 15 blogger e notificargli la nomination.

Ai primi due punti ho già messo un punto.
Passiamo al terzo:
Sette cose su di me.
Sette, dico.
Se te dico che ci devo pensare?
Forse no.
Ché se penso è peggio.

1. Come potete leggere, non sono di poche parole.
Ma se dico una cosa, sono di parola.
Insomma, amo giocare con le parole.
Mi diverto, proprio.
Le giro e rigiro in un girotondo infinito.
Chi mi conosce sa: ad ogni parola corrisponde una controparola uguale e contraria.

2. Sono dei gemelli. Sì, sono proprio dei gemelli quelli che mi abitano. Non so quanti, ma di certo gemelli. Il mio oroscopo ci ha preso, devo dire. Mai una volta che riesca ad andare d’accordo con me stessa. Davanti ad un bivio ci sto ore e poi, improvvisamente, senza una ragione (forse per pura follia), decido di intraprendere un terzo sentiero, quello che non avevo visto prima, quello che forse neanche esiste, ma quello che, alla fine, tocca proprio a me percorrere.
(per correre c’è tempo – cammino meglio).

3. E sì: sono pigra. Però ho anche sprazzi di iperattività che cerco di soffocare subito dopo aver capito a cosa mi stanno portando.

4. Leggo, leggo, leggo. Da poco meno di un mese ho tra le mani uno strumento bellissimo, il Kobo, un e-reader, e scarico di tutto, senza freni (tranne quelli imposti dalla mia carta di credito, che da CartaSì fa presto a divenire CartaNo e CartaadessobastacoSì).
Non sono ancora pronta ad abbandonare il cartaceo per il digitale, e forse non lo sarò mai. Mi innamoro ancora di copertine colorate (che devo sentire sotto le dita), delle pagine che profumano di nuovo, dei caratteri di stampa, del rumore della carta e tutto il resto. Ma grazie al mio e-reader ora posso portarmi ovunque un’intera libreria piena di libri di poesia, romanzi, saggi e assaggi.

5. Il mare. Chi mi segue da un po’ ha capito che il mare è parte di me.
Sono fatta così: sono fatta mare. Potrei vivere ovunque (e in effetti così ho fatto per alcuni periodi della mia vita), ma non potrei vivere senza pensare di ritornare un giorno al mio mare. Il bisogno di vederlo, tutti i giorni, è un bisogno dell’anima. Ho bisogno di conoscere il suo umore e sentire il suo rumore, per placare o assecondare le (a)mareggiate della mia vita.

6. E poi c’è la musica. Suono il piano dall’età di sei anni. E ascolto da sempre di tutto.
Classica, Pop, Jazz, Bossa… Ogni brano è colonna sonora di momenti importanti della mia vita. La mia playlist è in continuo aggiornamento. Al Jarreau cede il passo a Bill Evans che saluta suonando Sting che strizza l’occhio a James Taylor che dà il la a Sergio Caputo e tutti insieme – e tanti ancora – ogni giorno mi offrono un meraviglioso concerto privato, che io ascolto ora ballando ora piangendo ora cantando e “ora basta!” (scusate, i vicini).

7. Scrivere. Amo scrivere. E l’ho scoperto tardi. Tutta colpa di twitter, forse. Scrivere mi aiuta a capire, a studiare, ad affrontare stati d’animo con cui spesso sono in guerra. Ma è un modo per trovare anche la pace, con me stessa.

Ed ora i 15 bloggers che amo leggere:

1. Il blog di Walter Ego. Riflessioni di un ermetico, perché è sempre bene avere er metico in famiglia. (http://egowalter.wordpress.com/).
2. Il suo regno è twitter, ma nel blog “La Pompa del Cuore” Ziacoca si racconta – e ci incanta. (http://ziacoca.blogspot.it/)
3. Non le manda a dire. Io vi mando a leggerle, le parole de Laresadeitonti (http://laresadeitonti.wordpress.com/)
4. Sempre sul filo, in bilico tra l’esserci e il non esserci: il blog di Serafino Bandini. (http://erafilobandini.wordpress.com/)
5. Ti fanno a fette, le sue parole. E mi fanno affetto. Lei è Nonvedi. (http://17e17.wordpress.com/)
6. Un caleidoscopio di colori. Fumetti, FumAtti, racconti e molto ancora.(http://lybreria.altervista.org/Lybreria/)
7. Aforismi per tutti i gusti. Venghino, siori, venghino. Il blog di Fabrizio Caramagna. (http://aforisticamente.com/)
8. Ogni volta che lo leggo mi emoziono. Provate, per credermi. Stevens ed il suo blog.(http://butlerstevens.wordpress.com/)
9. Pastelli magici descrivono mondi che conosciamo bene: il blog di Marco Guzzini. (http://marcoguzzini.wordpress.com/)
10. La coach che tutti vorremmo avere come angelo custode. Lei è Paola Fantini. (http://storiedicoaching.com/)
11. Pensieri ad alta voce di un italiano a Londra. DayOffLondra. (http://dayofflondra.wordpress.com/)
12. Curi e il suo limite di dodici righe. Io ci riuscirei? No. Lui può.(http://dodicirighe.wordpress.com/)
13. Blog di poesia, con monografie di autori conosciuti e non. (http://internopoesia.wordpress.com/)
14. Mi faccio film, ma guardo anche quelli degli altri. L’Occhio del Cineasta offre ottimi consigli. (http://occhiodelcineasta.wordpress.com/)
15. Recente e bella scoperta. Emozioni in versi di Michela.(http://emozioversando.wordpress.com/)

Ora a leggere, su!

Englishman in New York

Sting-Englishman-In-New-York

Mi faccio tanti film.
E sono film fatti in casa.
Su pellicola domopak.
Ma mi dicono dalla regia che devo smettere di farmi tutti questi film.
E lo dicono a me.
Sì, a me.
Che ho già scelto pure la colonna sonora.
Brani di ogni genere.
Protagonisti, essi stessi, del mio passato.
E del mio presente.
Jazz, pop, bossa…
C’è sempre una musica che bossa alla mia porta.
E che mi porta via con sé.
E con tutti i miei “se”.
E questa sera il mio film è in bianco e nero.
Come i due colori che sento dentro, da sempre.
Buio e luce.
Metto sempre le cose in chiaroscuro, io.
Per godere meglio dei contrasti.
Come quelli che sa regalare una città che ho nel cuore: New York.
Città in bianco e nero descritta, disegnata, in questa poesia che amo:

Alla giovane cassiera di Sbarro, Times Square, NYC
[di R. Uberti in Tetralogia Newyorkese]

È un’ora di pranzo credo come tutte le altre
sulla prua di Times Square orientata a nordovest
e tu hai un sorriso da gallina sventrata mentre infili la mia cartadicredito
dentro un paio di labbra di plastica e mi dici tenkiù.
Ho un vassoio con un po’ di pasticcio di pasta e del pollo
credo oramai arrugginito. Tra un attimo siederò a un tavoletto
addosso a una vetrina dove mi sento in faccia alla folla.
E tu intanto dirai altri dieci e poi dieci e poi dieci tenkiù
a chi compra il tuo pollo oramai arrugginito.
In faccia a tutta la folla che cosparge ricopre la prua di Times Square
in piena navigazione verso porti mai visti
sei soltanto la piccola buccia
di una vecchia banana gettata su un marciapiedi esigente.

(E in sottofondo Sting se la canta – e ce le canta)
“Be yourself, no matter what they say”

Note(voli) – Coldplay “Magic”

Non un video.
Un corto.
Per chi è a corto di magia.
E di amore.
Ché l’amore è magia.
E ti appare proprio quando meno te l’aspetti.
E tu sorridi, come un bimbo che non crede ai suoi occhi.
Forse è solo un trucco.
Ma quel bimbo non lo sa.
E’ magia.
Ecco cos’è.