Disegnando ad occhi aperti

Disegnare
è un sogno
da sempre
per me che non so tenere in mano una matita
o, forse, è la matita che snobba la mia mano.
Dammi una mano, tu, disegnatore dei miei pensieri
e dei miei stivali
come il gatto che sa sempre cosa fare
e dove andare
in giro per i tetti altrui
tanto chi vuoi che se ne accorga?
Solo la luna
Ah, sì.
Lei vede tutto
e tutti
anche noi
noi chi?
Noi due
e tre
e quattro
e cinque
e basta
siamo troppi
come questi pensieri
che non hanno capo né coda
perché non hanno corpo
di mille balene
su spiagge affollate di venditori ambulanti
e senza più conchiglie
da portare all’orecchio di un bambino
che vuole sentire il mare
il mare di vivere qui
lontano da occhi indiscreti
e da cuori impiccioni
e da matite snob che non vogliono darmi un segno.
Allora niente
meglio tenersi fogli bianchi
come lenzuola
su un letto sfatto
apposta per me
[per me che sono la sua mat(i)ta]

Pubblicato da

La Pazza

Parole fatte a pezzi. Parole come pezzi. Di me. Io: patchwork in progress.

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