Categoria: Pazzaparola
Fumatto di una Pazza – 02Mag2014 @sonopazzaio
Fumatto di una Pazza – 25apr2014 @sonopazzaio
Vignette – Pazzate – @sonopazzaio – 17apr2014
Il fumetto nuoce gravemente alla salute.
Di chi non lo legge.
Autun… No!
Tutto sommato questo autunno non è poi così male.
Il sole scalda ancora.
Piove spesso, ma io ho già i miei nuvoloni nella testa e qualche temporale in più non mi spaventa.
Fa freschetto, ma tanto il mio chiodo non mi si schioda più di dosso.
E…
Come?
Come hai detto, scusa?
Non siamo in autunno?
Primavera???
Ma scherzi?
Mah.
Io una primavera che sa di autunno tendente all’inverno non me la ricordo proprio.
Dovrei essere al mare, in questo periodo.
Magari non per farci il bagno, ma di certo non dovrei essere qui a sentir freddo.
Brrr!
Questo dovrebbe essere il periodo dei barbecue non dei caminetti accesi.
Eppur si muore. Di freddo.
Ahi.
Non esisteranno più le mezze stagioni, ma di certo esistiamo noi in mezzo a stagioni poco stagionate, poco mature per il periodo.
E intanto il meteorologo di turno in tv che ripete le solite frasi:
“Temperature al di sotto delle medie stagionali.”
O al di sopra.
Ma queste medie, poi, quali sarebbero?
Domanda elementare, la mia, lo so.
Beh.
Provate a rispondere.
(intanto io mi incammino verso il camino)
Giro giro tondo
Le domeniche sono fatte apposta per annoiarsi (e per lamentarsi).
Non c’è altra spiegazione alla noia che ti assale di domenica.
Puoi uscire o spalmarti sul divano, ma tanto la noia ti prende comunque.
E ovunque.
Noi abituati alla noi abituati alla noi abituati…
Un circolo vizioso.
In cui l’aria è viziata.
Allora, per cominciare, spalanchiamo la finestra.
Cioè cominciamo partendo dalla fine(stra).
E niente.
Le parole mi affascinano sempre.
Ci crediamo capaci di giocare con loro ma, in realtà, sono sempre loro a prendersi gioco di noi.
O di noia.
E ci risiamo.
Non se ne esce da questo circolo.
E’ inutile girarci in tondo.
Tanto casca il mondo, casca la Terra e tutti giù per te (o per me).
Testa o croce
Questo mal di testa non è normale.
Se mi facesse male il cuore, mi preoccuperei meno.
Ché io il cuore lo uso proprio tanto.
Lo metto dappertutto, senza risparmiarlo mai.
Ma la testa.
Quella proprio no.
Potrei rivendermela come nuova.
La uso pochissimo, giusto in quelle occasioni in cui non posso fare a meno di interpellarla.
Per esempio…
No, dico…
Ecco.
Non me ne viene in mente nemmeno una.
Eppure mi fa male.
Eccome.
E non posso farci niente.
A che gioco giOKIamo, dico io?
Forse il dolore è solo il preludio della fine.
Se fossi fine, potrei dire “la fine della fine”.
Ma sono rozza, quindi dirò “la fine della rozza”.
Rozza di sera…
Che poi.
Chi avrà cura dei miei scritti quando me ne sarò andata?
Scritti.
Deliri, meglio.
Deliri di una povera pazza.
Ho già pronto l’epitaffio:
“Ci ha lasciato le penne. Ora non scriverà più.”
Beh, un pensiero lasciatelo almeno voi, quando verrete a trovarmi.
Non fiori, ma opere di penne.
Come se(mpre)
Come se
bastasse scusarsi per sentirsi meglio.
Come se
bastasse guardarsi dentro per scoprirsi migliori.
Come se
bastasse assaporare un po’ di caffellatte per sentirsi svegli.
Come se
bastasse rispondere al telefono per dire chi siamo.
Come se
bastasse guardarsi allo specchio per convincersi di esistere.
Come se
bastasse l’Universo a farci capire che un posto lo abbiamo.
Come se
bastasse un sorriso per far di noi persone felici.
Come se
bastasse poco.
Eppure basterebbe amarsi solo un po’ di più.
(come se bastasse dirlo)
Torno subito
Vado al massimo.
Ma torno subito.
Come minimo.
Non potrei restare lì a lungo.
Non ci sono abituata.
Però mi piace.
Andare al massimo, dico.
C’è da stare bene, lì.
E’ tutto così allegro, vivo, divertente.
No.
Non posso permettermelo.
Non sempre.
Ma ogni tanto mi piace andarci, sì.
Al massimo torno subito.
Dopo.
Aggiungi un post a tavola
Che ora è?
L’ora giusta per dire la mia.
Se volete posso dire anche la vostra.
Tanto le parole non mi mancano.
Mai.
E questo è un guaio.
Ché se ogni tanto riuscissi a tenerle per me, magari…
No, dico, magari!
E invece parlo parlo parlo.
Pure a tavola.
Come adesso.
E’ che mi hanno detto:
“Oggi a pranzo ci sarà anche Francesco. Aggiungi un posto?”
Ed io ho capito post.
Vabbè.
Aggiungo un post a tavola.
Poi prendo anche una sedia.
