Via di qua

Passeggiando a piedi amo leggere i nomi delle vie che percorro.
Via Manzoni, Via Grassi, Via Milano…
Io, invece, abito in via Collina.
Non un nome importante per la mia via.
Non Shakespeare o Dante o D’Annunzio.
No, la mia si chiama proprio Via Collina.
Un nome che non dice niente.
Che non rimanda ad una persona o ad un fatto storico importante.
Ricordo solo un arbitro con quel nome.
Allora dovrei dire che arbitro in Via Collina.
Forse suonerebbe meglio.
Forse non suonerebbe affatto.
Fischerebbe, questo sì.
Poi, però, penso alla mia via dal nome geografico.
Collina.
Indica un luogo, tutto verde magari (quanto amo il verde!).
Un punto né alto né basso.
Non pianura, non montagna.
Una sorta di non luogo o un luogo di mezzo.
Ed io abito proprio qui, in Via Collina.
Una folle come me, in Via Collina.
Come il fool on the hill di quei matti dei Beatles.
Ma sì: tutto alla fine torna.
O va.
Via di qua
Via Collina.

 

 

Pubblicato da

La Pazza

Parole fatte a pezzi. Parole come pezzi. Di me. Io: patchwork in progress.

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