Di notti insonni ne ho piene le borse.
Degli occhi.
Intenti a guardare al buio come i gatti.
Nell’intento di capirci qualcosa.
E intanto le notti passano.
Senza darmi il piacere di portarle a letto.
E penso.
(quando vorrei sognare)
E penso più forte.
(quando dovrei dormire)
E penso penso penso…
E le notti mi passano addosso con tutto il loro peso.
Ma non mi sfiorano.
Eppure mi toccano.
Mi spettano, proprio.
Sono mie.
Non posso regalarle, né venderle.
Sono tutte mie.
Me le devo godere.
Fino alla fine.
O fino all’inizio.
Di un nuovo giorno.
(Seh, vabbè, buonanotte!)